Non ci sono parole adeguate. Addio Tommy, sarai sempre con noi, nei nostri cuori.

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Ho deciso di cominciare a segnalare qui le date di pubblicazione degli episodi già pronti, sfruttando così la possibilità offerta da Blogspot di programmare in anticipo la pubblicazione automatica dei post.

Tanabrus

mercoledì 3 settembre 2008

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La navigazione era durata una settimana. Un tempo lunghissimo da trascorrere su una nave, se sei un passeggero e non un membro dell'equipaggio.
Kharon aveva passato quasi tutto il tempo nella sua cabina, leggendo la storia di quella regione così come era narrata nel loro libro sacro. Grazie alle conoscienze così acquisite adesso conosceva anche un poco della storia dell'isola dove stavano attraccando in quei momenti.
Appoggiato al parapetto di legno, osservava la piccola isola farsi sempre più vicina e divenire sempre più grande mentre l'imbarcazione si dirigeva verso il porto.

Fareh'jit era dominata dal vulcano che sorgeva vicino alla costa orientale della stessa isola, un vulcano imponente e minaccioso dal quale fuoriusciva da sempre una sottile linea di fumo nero. Un perenne avviso riguardo alla sua pericolosità.
Sul lato orientale dell'isola, quello dove stavano per attraccare, sorgeva una cittadina della quale Kharon ignorava il nome. Niente di particolarmente grande o sfarzoso, a quanto poteva vedere... poco più che una comune, piccola città costiera. Un porto abbastanza attrezzato ed ampio la congiungeva al mare, ed era già abbastanza affollato di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni. Navi private di nobili giunti sull'isola per la cerimonia, e navi mercantili arrivate fin lì invece per partecipare al mercato che inevitabilmente accompagnava la cerimonia.
A parte la città, sull'isola Kharon non riusciva a scorgere altri segni di civiltà, vedendo altresì solamente una fitta vegetazione ovunque volgesse il proprio sguardo.
Sapeva però che da qualche parte, tra la città e il vulcano, doveva sorgere il grande tempio di Dahvjin, uno dei luoghi più sacri di quel credo religioso.


-Il mercato si terrà in un grande spiazzo subito all'esterno della città. Sarebbe stato più comodo se fosse stato vicino al porto, certo, ma così i pellegrini che andranno a visitare il tempio saranno obbligati a passare in mezzo al mercato. E difficilmente ne escono senza aver comprato qualcosa...

Kharon annuì senza voltarsi. Chi aveva parlato era Torji N'Avenf, un mercante della costa abbastanza conosciuto. Era il proprietario della nave, ed ovviamente a portarlo su Fareh'jit in occasione della cerimonia della Fiamma non era il suo spirito religioso quanto l'opportunità di fare ottimi commerci coi fedeli.
Il fatto che per quattro volte all'anno si tenessero queste grandi cerimonie sull'Isola, e che i precetti religiosi imponevano a tutti i fedeli di presenziare ad una cerimonia almeno una volta ogni dodici anni, rendeva quelle cerimonie delle occasioni di guadagno troppo ghiotte per qualsiasi mercante con un minimo di cervello.
E così la cittadina ai piedi del tempio era composta ormai per la maggior parte da locande che vivevano dei proventi realizzati nei giorni delle cerimonie, quando accoglievano un numero spropositato di stranieri. Ed era stato realizzato lo spiazzo del mercato.


-Direi che attraccheremo in serata, quindi per oggi non potremo fare nulla. Andremo al mercato domattina, quindi vedi di essere preparato che dovrai cominciare a lavorare."


Per arrivare all'isola, Kharon aveva offerto i propri servigi a Torji. Per puro caso infatti aveva sentito che il mago che teneva al proprio servizio si era ammalato, e non sarebbe riuscito a guarire abbastanza rapidamente da consentirgli di svoglere il proprio dovere durante la cerimonia. Cogliendo al volo l'occasione, il ragazzo si era così proposto come suo sostituto e malgrado lo scetticismo iniziale del mercante aveva saputo convincere il mago della propria abilità. Probabilmente, la spinta decisiva all'assenso del mago al suo impiego era dovuta al fatto che fin dall'inizio Kharon aveva messo in chiaro di non essere alla ricerca di un lavoro a lungo termine, ma solo per un lasso di tempo breve. Aveva spiegato loro infatti di voler assistere alla cerimonia, e di aver pensato di pagarsi il viaggio e l'alloggio lavorando.

Così, dalla mattina seguente avrebbe dovuto passare le proprie giornate passeggiando tra i banchi delle merci di Torji, controllando che nessuno cercasse di fare il furbo aiutandosi con la magia. Ladri invisibili, merci che volavano via, monete false create con la magia... se un mercante non teneva sul proprio libro paga almeno un mago abbastanza abile, in breve tempo sarebbe fallito.
Si sentiva vagamente umiliato, nel dover coprire quel ruolo di guardiano, ma non aveva avuto molta scelta al riguardo. L'alternativa probabilmente sarebbe stare giungere sull'isola a nuoto, come aveva compreso quando aveva saputo i prezzi che i capitani delle navi richiedevano per il trasporto dei fedeli all'Isola. Nessuno voleva ritrovarsi escluso dai guadagni derivanti dalla religione.

-Di preciso dove si trova il tempio?
-Uh? Vuoi andarlo a visitare già questa sera? E' a qualche ora di cammino dalla città, ai piedi del vulcano. Ma ti consiglio di lasciar perdere per ora, o domattina sarai troppo stanco per lavorare.
-Non preoccupatevi, non intendo passare la notte in piedi.
-E poi non è che potresti...

La mano dell'uomo si posò lievemente sulla schiena del ragazzo, e sollevò un poco la coda nella quale erano trattenuti i lunghi capelli neri di Kharon. Questi scosse il capo con decisione.

-No, non ho intenzione di tagliare i capelli. Tanto non devo mica cercare di farmi passare per uno di voi, no?

Il mercante sospirò teatralmente lasciando ricadere la coda sulle spalle del ragazzo. I suoi capelli erano tagliati cortissimi, così come quelli di tutto l'equipaggio della nave. E Kharon sapeva che quassi tutte le persone che avrebbe incontrato sull'isola avrebbero portato i capelli in quella maniera, se non proprio completamente rasati. Era una delle usanze della regione, ovviamente fatta risalire ad un antico episodio del soggiorno terreno di Dahvjin in cui il Dio del Fuoco, mostrando i propri poteri, bruciò i capelli dei fedeli a lui più vicini. E immediatamente sembra che tutti presero ad imitarli.

-Mah, magari vederti con i capelli così lunghi attirerà la gente. L'esotico di solito attira i curiosi, e i curiosi finiscono per comprare qualcosa...

Kharon sorrise a quella considerazione. Più conosceva il mercante, e più si ritrovava a pensare che sarebbe stato in grado di trovare in ogni situazione un aspetto a lui proficuo, dal quale trarre vantaggio.

-Ma se così non fosse, ti coprirai con un cappuccio e diremo che sei sfigurato in volto per un vecchio incidente con dei predoni. Patirai un caldo infernale, ma la colpa è solo tua. E ovviamentet dovrai pensare a qualche storia da raccontare riguardo ai predoni. Anche le storie di battaglie attirano i clienti...

5 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Devo ancora prendere le misure con il nuovo contesto... :D
L'effetto jet-lag, questa volta, è devastante! :D

Anonimo ha detto...

è sempre devastante per te! :PPPPPPP

Tanabrus ha detto...

Effettivamente... :P
Però ora l'effetto è ampliato dal cambiamento del blog. xD

Anonimo ha detto...

Ed eccomi anche qui! A seguire le tue splendide saghe

Tanabrus ha detto...

Grazie mille, Cappellaio!

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