Non ci sono parole adeguate. Addio Tommy, sarai sempre con noi, nei nostri cuori.

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Ho deciso di cominciare a segnalare qui le date di pubblicazione degli episodi già pronti, sfruttando così la possibilità offerta da Blogspot di programmare in anticipo la pubblicazione automatica dei post.

Tanabrus

martedì 23 settembre 2008

011

Il tonfo sordo con il quale la porta si richiuse alle sue spalle lo colse alla sprovvista, facendolo sobbalzare. Conscio di essere ancora invisibile, mosse qualche passo verso la parete alla sua destra per scostarsi dalla porta e rimase immobile, in attesa di scoprire eventuali reazioni a quel rumore.

Quando comprese che nessuna reazione era avvenuta, si permise di emettere un sospiro di sollievo. Evidentemente i Guardiani all'esterno erano troppo lontani per sentire il rumore, mentre coloro che gli davano la caccia si erano inoltrati ulteriormente in quel tempio.
E ovviamente doveva raggiungerli.
Si avvicinò quindi al tendaggio di pesante stoffa, cercando di capire cosa lo avrebbe atteso oltre quel drappo. Era evidente che se all'interno della stanza ci fosse stato qualcuno in attesa, il suo passaggio sarebbe stato notato immediatamente grazie allo scostamento del telo.

Rimase fermo per qualche istante, indeciso sul da farsi, quindi decise di rischiare. Non poteva certo rimanere lì per tutta la notte. Con un gesto secco ed improvviso scostò la tenda, oltrepassandola e gettandosi immediatamente sulla sinistra per evitare eventuali attacchi diretti contro il passaggio appena creato.
Non accadde nulla, nella stanza non c'era anima viva.

La stanza era molto grande, circolare. Le pareti adornate di bassorilievi che presumibilmente mostravano alcune scene sacre di quel culto.
E al centro della sala c'era il pozzo dal quale fuoriusciva il fuoco sacro, la fiamma inestinguibile che rendeva quel tempio e quell'isola speciali.
Il fuoco che, secondo le loro credenze, Dahvjin aveva lasciato dietro di se quando, da quello stesso punto, era sparito per tornare nel suo regno divino.

Spinto dalla curiosità, Kharon mosse qualche passo verso il pozzo, constatando l'enorme calore sprigionato dalla fiamma.
Senza dubbio era un fuoco davvero molto intenso, per quanto dubitasse della sua effettiva sacralità o del suo eterno perdurare.
Scrollando il capo con scetticismo si allontanò nuovamente dal pozzo per dirigersi verso la piccola porta di pietra che stava, quasi nascosta, all'altro capo della stanza.

Per evitare il calore proveniente dal pozzo camminò rasente al muro, fino a quando non giunse alla porta. Era socchiusa.
Vi si accostò, cercando di poggiarci l'orecchio senza però far pressione. Voleva evitare di commettere lo stesso errore commesso con la porta più grande pochi minuti prima.
Alcune voci giungevano da dietro la porta.
Tentò di concentrarsi per comprendere le loro parole, ma utilizzavano un tono di voce sommesso, tale da rendergli impossibile capire ciò che stavano dicendo.

Si sentì comunque rinfrancato, li aveva trovati. Ora doveva solo scoprire cosa stava accadendo in quel tempio, tornare da N'Avenf, finire il suo lavoro al mercato e tornare a casa. Poi se ne sarebbe occupato, eventualmente, il suo maestro. Lui non doveva far nulla, su questo l'uomo era stato tassativo.
Distrattamente pensò che se avesse fatto abbastanza presto a raggiungere il vecchio maestro, alla ragazza magari non sarebbe successo niente. Sempre che qualcosa dovesse succedergli, certo. Dopotutto non aveva idea di cosa ci facesse lei lì.

Indietreggiò di qualche passo dalla porta, per evitare problemi nell'eventualità in cui qualcuno avesse tentato di uscire di là, e cercò di ideare uno stratagemma per superare la porta senza essere scoperto. O almeno per capire cosa si dicevano le persone in quella stanza.

Lo sguardo era fisso sulla porta, così fu colto totalmente di sorpresa quando qualcuno lo urtò da dietro, facendolo cadere a terra. Il colpevole di tale fortuito urto si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa, avendo dal suo punto di vista urtato semplicemente dell'aria.
Gemito che ripropose quando a terra divenne visibile il corpo di Kharon, intento a rialzarsi da terra.

-Un intruso!

Kharon si voltò immediatamente verso chi l'aveva buttato a terra, e che adesso aveva urlato rivelando quindi la sua presenza alle sue prede.
Davanti a lui, con un'espressione stupita dipinta in volto, stava Orjme. Il Guardiano che aveva incontrato la sera prima, e che aveva visto all'ingresso del tempio.

-Maledizione...

Ora la situazione era davvero complicata.
Dei pirati, e probabilmente qualche sacerdote di alto rango, nella stanza alle sue spalle.
Un Guardiano di fronte, con la spada che gli pendeva di fianco.
Il fuoco alla sua sinistra. Un muro alla sua destra.
E in più chi lo aveva scoperto era anche l'unica persona in grado di sapere chi fosse. Se anche fosse fuggito non sarebbe potuto tornarsene dal mercante, continuando a lavorare fino al momento di tornare sul continente. Avrebbe dovuto trovare un altro modo per abbandonare l'isola.

-Non è come sembra...

Lo stupore lasciò il posto a un'espressione fredda e determinata.
Orjme fece un passo in avanti, verso Kharon.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto di volata ma devo ammettere che mi piace come scrivi..

Un saluto Gwyneed

Sean MacMalcom ha detto...

Ed ora mi sa che non riuscirà ad evitare un po' d'azione! :D

Tanabrus ha detto...

@ Sean:

Nah, per ora rimane sempre a bassi livelli. Ma settimana prossima, se il pc non mi si fonde prima, le cose cominceranno a farsi interessanti. ;)

Tanabrus ha detto...

@ Gwyneed:

Grazie mille :)
Sono contento di sapere che c'è chi mi legge, oltre ai miei soliti tre amici!

Spero continuerai a passare da qui, ogni tanto :)

Anonimo ha detto...

Appena ho un'attimo di tranquillità al lavoro passerò a leggermi con calma il tuo racconto ^_^ e lo stesso vale anche per Sean!

Buonissima giornata e se ti va passa a trovarmi qui www.gwyneed.splinder.com

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Gwy

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