Non ci sono parole adeguate. Addio Tommy, sarai sempre con noi, nei nostri cuori.

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Tanabrus

sabato 4 ottobre 2008

015

Un rumore improvviso lo fece zittire immediatamente, mentre anche Orjme sobbalzò leggermente guardandosi intorno con attenzione.
Kharon continuò ad osservare il Guardiano, non fidandosi di porgergli le spalle, mantenendo però i sensi all'erta per cogliere eventuali altri rumori sospetti.

Il rumore non tardò a ripetersi. Un rumore sordo, come passi di qualcosa parecchio pesante. Accompagnato in sottofondo da una specie di fruscio.
Kharon incrociò con gli occhi lo sguardo di Orjme, ed il Guardiano annuì con riluttanza.

Kharon si diresse velocemente verso gli alberi, arrampicandosi agilmente su uno di questi e salendo più in alto possibile, cercando rifugio tra le rade foglie. A pochi rami di distanza vide Orjme, che lo aveva seguito non avendo altro modo di arrivare all'albero senza esitazione, o di individuare un rifugio decente visto il buio che regnava nella foresta

Il mago però lo degnò di un'occhiata solo superficiale, preferendo osservare con interersse il legno scuro sul quale si trovava. Era particolarmente duro al tatto, e abbastanza freddo. Emanava inoltre un lievissimo odore leggermente acre... niente di intollerabile, ma la cosa era ugualmente abbastanza strana.
Incuriosito, allungò una mano a toccare una foglia. Non senza sorpresa la trovò spessa, ruvida e ricoperta di un qualche liquido appiccicaticcio.
Ritrasse rapidamente la mano, affrettandosi a pulirla contro la veste.
Per quanto avesse viaggiato moltissimo ed avesse letto quasi tutti i libri del suo maestro non aveva mai trovato traccia di quella strana pianta sulla quale era capitato.
Si chinò leggermente verso Orjme.

-Ascolta, più tardi proverò a rispiegarti che io non c'entro niente con il tuo essere finito qua, e che in realtà la colpa è del gran sacerdote... almeno credo. Comunque, visto che siamo in un luogo sconosciuto, per ora dobbiamo collaborare. Non posso lasciarti indietro, ma non posso nemmeno stare tutto il tempo a preoccuparmi che tu mi colpisca alle spalle, ti pare? E anche te hai bisogno di me, sono l'unico che può farci tornare al tempio. Che ne dici?

Il ragazzo rimase in silenzio per parecchi secondi, assorto nei suoi pensieri, prima di rispondere.

-Per ora va bene, ma quando usciremo di qua ti consegnerò al Sacerdote, puoi esserne sicuro.
-Come vuoi, libero di provarci...

Di nuovo il rumore di prima, ora più vicino.

-Dì un po', sai mica che pianta sia questa?
-E che ne so, nemmeno la vedo...
-Oh, già. Beh, non c'è molto da vedere. Pianta scura, foglie scure. Ma se tocchi il legno o lo annusi... è freddo e puzzolente. Le foglie poi sono strane...

Silenzio, in risposta. Un silenzio abbastanza prolungato.

-Allora?
-No, non ne so niente.
-Peccato, avrebbe potuto aiutarci a capire dove
-Vuoi stare zitto? Qualcosa si sta avvicinando, se non te ne sei accorto. E non mi va di scoprire le sue intenzioni per colpa tua.

Kharon smise di parlare emettendo un profondo sospiro. Non aveva tutti i torti, Orjme, ma l'attesa non era la sua qualità migliore. In fondo era per quello che il maestro lo mandava in quelle missioni assurde, no? Per fargli imparare la virtù dell'attesa, come diceva lui.

-Al diavolo...

Il sussurro di Kharon fu talmente flebile che Orjme nemmeno l'udì.

Intanto il rumore si faceva sempre più vicino, fino a quando Kharon non intravide una sagoma profilarsi tra gli alberi, laddove lo spazio tra essi creava una sorta di sentiero.
Una sagoma bassa in costante avvicinamento, indistinguibile nell'oscurità anche per la vista del mago.

-Ecco che arriva.
-Lo sento.
-No, intendo che lo vedo. Anche se per ora non capisico cosa sia.
-Lo vedi?

Il Guardiano aguzzò lo sguardo più che poteva in direzione del rumore, ma ruisuciva solo a vedere buio e ombre. Kharon scosse lentamente il capo al suo tentativo.

-Hai ragione, non puoi ancora vederlo. Io diciamo che vedo piuttosto bene al buio.

Lo scambio di bisbigli cessò nuovamente quando la figura prese a muoversi di nuovo, dopo essersi fermata per qualche istante.
Sembrava dirigersi verso di loro... era una coincidenza? O li aveva fiutati? In quel caso sarebbero stati costretti a combattere. Senza armi, se non la sua magia.
Non che la cosa lo preoccupasse troppo, ma alla lunga fare incantesimi lo avrebbe stancato. E ancora doveva arrivare vicino al gran Sacerdote... non poteva stancarsi troppo.

Man mano che la creatura si avvicinava a loro, riusciva a metterla a fuoco sempre meglio.
Era alta all'incirca un metro, ma lunga parecchi metri. Sostanzialmente sembrava una lucertola un po' troppo cresciuta, anche se si muoveva lentamente e in maniera quasi goffa.

Un'idea attraversò la mente di Kharon, che infilò la mano destra in una tasca della veste alla ricerca di qualcosa. Trovato il sacchetto di pelle contenente i suoi pochi soldi, lo osservò con tristezza per qualche secondo prima di lanciarlo lontano da sè, contro gli alberi sull'altro lato della radura.
Al suono delle monete che cozzavano tra di loro e contro il legno, la lucertola voltò istantaneamente il capo in direzione di quegli alberi ed eruttò una violenta fiammata che illuminò a giorno la radura avvolgendo gli alberi bersagli di quell'attacco.

Adesso sia Kharon che Orjme potevano vedere chiaramente la creatura.
Quella specie di lucertola aveva il corpo di un rosso scuro che la faceva sembrare quasi marrone, la coda era dotata di spaventosi aculei e sulla testa sfoggiava una specie di cresta.

I due ragazzi dovettero lottare con i propri istinti per non urlare a quella vista, rischiando così di tradire la loro posizione.
Riacquistato il controllo di sè, Kharon fissò a bocca aperta la salamandra che era appena entrata nella radura.

2 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Uh uh... una salamandra! :D
Ora il gioco si fa interessante! :D

Tanabrus ha detto...

Ci voleva, visto che siamo nelle terre devote al dio del fuoco, in mezzo ai suoi sacerdoti.. se non ci mettevo almeno un animaletto piromane ci facevo brutta figura, no? :P

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